Lo skipper

Nazionalità: BEL

Stato: Retired Entry

Da dove viene la tua passione per la vela?

Fin dall’adolescenza con il windsurf e le derive. Ho avuto la fortuna di incontrare un eccezionale istruttore di vela d’altura quando avevo 18 anni; inoltre, è rimasto un amico. Dopo il servizio militare nel 1981 mi sono imbarcato come equipaggio per una regata transatlantica che si è protratta nel tempo (24 mesi) e fino ad una traversata del Pacifico verso l’Australia. Un’avventura che mi ha segnato. Una Transat des Alizés nel 1986 e un giro dell’Atlantico in famiglia tra il 2004 e il 2006 hanno rafforzato il mio desiderio di ripartire per lunghi viaggi.

Che lezioni hai imparato dalla vela?

Sicuramente l’umiltà di fronte agli elementi. Non si può avere tutto sotto controllo e nonostante i preparativi migliori, l’imprevisto fa ancora parte del gioco. Anche la necessità a volte di poter contare solo su se stessi. E sulla propria buona stella! La necessità di combinare (in ordine cronologico) preparazione, anticipazione e infine improvvisazione.

Cosa ti ha portato alla vela in solitaria?

Il desiderio di esplorare i miei limiti; confrontarsi con questi. La ricerca di momenti di connessione con se stessi, lontani dalla frenesia della quotidianità. La sfida della solitudine.

Cosa ti ha portato a iscriverti a questo evento?

Come molti iscritti, suppongo che la Vendée Globe sia un sogno. Ma rimane fuori portata, tuttavia, per chi non ha iniziato a fare regate oceaniche in giovane età. La Global Solo Challenge offre la possibilità di fare questa fantastica navigazione in solitaria passando per i 3 capi per un budget ragionevole offrendo anche la (relativa) sicurezza offerta dalla navigazione in flottiglia e con una supervisione professionale.

Come intendi prepararti per questo evento?

Preparazione fisica da un lato e molta navigazione in solitaria per diventare tutt’uno con la barca. Preparazione della barca per rafforzarla per il profondo sud. Sperando che ciò che deve rompersi, si rompa prima della partenza. Se il programma lo consente, una Transat andata e ritorno in solitaria per mettermi alla prova. Anche una preparazione per la gestione del meteo e del sonno.

Quale credi sarà la più grande sfida?

Prima di tutto essere sulla linea di partenza. La gestione degli sforzi e del sonno per quanto riguarda la persona. Senza dubbio anche la gestione di certi momenti di angoscia, non ci si deve nascondere. Si tratterà anche di preservare i materiali che inevitabilmente si consumeranno molto.

Parlaci della tua barca o di quella che vorresti avere.

Si tratta di un Open 50 (G.Auzepy-Brenneur) del 1990.

Intendi legare questa tua sfida personale ad un messaggio sociale?

Nulla è deciso ma ci penso.

Esperienza di vela

35.000+ miglia.

4 Transat, traversata del Pacifico, navigazione nel Canale della Manica.

La barca

Numero Velico: BEL 0711

Progetto: Open 50 (G.Auzepy-Brenneur)

Anno: 1990

LOA: 50ft

Invelatura di bolina: 145m²

Invelatura alle portanti: 250m³

Dislocamento: 8000Kgs