Spesso mi sono ritrovato a ad avere a che fare con una barra del timone rotta. Tipicamente la causa era una caduta di una persona di peso sulla barra del timone. Mi occupavo all’epoca principalmente di Mini 650 e le barre del timone sono fatte in fibra di vetro o in carbonio come sui Pogo 2. La classe vieta il carbonio per la realizzazione della pala ma non per la barra del timone. Gli incidenti più comuni erano dovuti al cadere all’indietro sulla barra del timone in manovra. Oppure a ritrovarsi fra barra del timone e bordo pozzetto con il braccio dell’attuatore a spaccare tutto.
Barra del timone: come ripararla
L’esempio che riporto qui sotto fa riferimento ad un Mini 650 del cantiere Azimut, il Ginto. In mediterraneo è una barca versatile che ha dato tante soddisfazioni ai suoi armatori. Non ricordo l’anno ma credo Andrea Pendibene sia stato Campione Italiano fra i Serie con Marina Militare sul Ginto 520.

La barra del timone del Ginto segue una S dalla coperta per alzarsi, e quella curvatura da un lato dà forza. Ma, per contro, ogni volta che ci si cade sopra si spacca, ma non può definirsi un difetto. Voglio vedere cosa non si spacca con 80 chili che gli cadono sopra, specie sui Mini 650 dove si tenta di tenere tutto super leggero.
Barra del timone: riparazione fai da te con la fibra di vetro e carbonio
La barra del timone del Ginto è realizzata in sandwich di balsa con uno strato di fibra e finito a gelcoat. La curvatura del bordo gli dà grande forza sull’asse laterale ed infatti tutte le riparazioni che ho affrontato erano sull’asse verticale. Per esempio invece sui Pogo 2 la rottura tipica era dell’attacco della barra del timone in carbonio alla pala. Lì si trova una stecca di fibra di vetro di grosso diametro affogata nelle due metà dello stampo. Con barra (in carbonio) bloccata, con una caduta laterale, lo sforzo era tale che a cedere era la parte alta della pala, più debole del tubo in carbonio.

Barra del timone: la preparazione alla riparazione
Quando si ha qualsiasi cosa in fibra di vetro ricoperto di gelcoat che si è incrinato bisogna tornare a “buona fibra”. Per farlo potete usare con delicatezza una smerigliatrice con un disco per levigare. Dovete portar via tutto ciò che si è crepato, parti di gelcoat danneggiato. Quando arriverete alla fibra di vetro, se è delaminata o scollata dovete continuare rimuovendo tutto quanto non sia rimasto intatto. Se la balsa fosse marcia o sgretolata e che si stacca rimuovetene i pezzi che vengono via.

Date poi una bella carteggiata con carta a grana molto grossa per eliminare l’invitabile scalettatura fatta con la smerigliatrice. Togliete il grosso, non serve ancora fare un lavoro perfetto. Come per tutti i lavori in barca, quanto maneggiate una smerigliatrice indossate sempre guanti protettivi, maschera e occhiali.
Barra del timone rotta: riempire e rimodellare
A questo punto della riparazione della barra del timone ovete preparare una superficie su cui laminare i nuovi strati, che sia priva di buchi e imperfezioni. Per fare questo usate una volgare stucco al poliestere tipo quello grigio per carrozzieri o pagandolo il triplo potete avere lo stesso, ma ci sarà scritto che è per la nautica. Con una spatolina alla meglio tappate tutti i buchi ed imperfezioni, la resina al poliestere a differenza di quella epossidica è carteggiabile dopo appena mezz’ora e si lavora facilmente. L’epossidica impiega tempi molto più lunghi e forma uno strato vitreo difficilissimo da lavorare pur avendo ovviamente proprietà superiori.

La carteggiatura della barra del timone rotta
Quando lo stucco è asciutto potete carteggiare lo stucco in eccesso fino a lavorare con una grana 80 che lasci una superficie uniforme ma ruvida. Il vostro obiettivo in questa fase è creare un buon fondo aggrappante per la laminazione. Lo stucco non avrà alcun ruolo strutturale nella riparazione della barra del timone. E’ infatti lo scatolato della laminazione finale che da forza alla barra. Come la balsa, anche lo stucco è un semplice riempitivo.

Per chi ama fare i propri lavori in barca non mancherà in laboratorio un range di carte a vetro dalla 60 alla 2000, la 80 e la 120 si usano tantissimo.
La laminazione della barra del tiome
La barra del timone originale era in fibra di vetro e gelcoat, non avendo una stampo finire a gelcoat non ha senso. Quindi come prossimo step dobbiamo rilaminare lo scatolato attorno al core ripristinato con la stuccatura. Per farlo, visto che questa specifica barra si rompeva con una certa facilità, riparavo con carbonio. Ora non so se la serie prevede che anche la riparazione debba essere fatta col materiale originario. Visto che sono ammesse le barre in carbonio non ho mi sono perso nei meandri della burocrazia su un dettaglio inutile. Anche perché per via della stuccatura il risultato finale sarà sicuramente pesante almeno come l’originale se non di più.

Nel laminare la fibra del primo strato questa dovrà partire attaccandosi a una parte buona della barra del timone. Poi a scaletta si ricrea lo spessore là dove abbiamo rimosso tutto. Sostituendo con una laminazione di parecchi strati in matt di carbonio la barra del timone sarà sicuramente più resistente.
La finitura della barra del timone
Laminare la fibra e sperare in una lavoro perfetto è irragionevole. Lavorando a strisce incrociate e diagonali preoccupatevi di dare il giusto spessore al laminato. Dotandovi poi di maschera totale con filtri potete passare alla carteggiatura del carbonio a resina completamente asciutta. Il matt se non lavorato sotto vuoto ma così molto alla buona, non si porterà ad una finitura perfetta. Quindi fate una sgrossatura e alle imperfezioni rimediamo di nuovo con qualche stuccatura.

Una volta carteggiato, stuccato e ri-carteggiato dobbiamo arrivare alla forma perfetta e senza imperfezioni di superficie. Ogni piccolo buchino deve essere stuccato per evitare che si renda visibile in verniciatura. La vernice non perdona alcuna imperfezione dovete lavorare con pazienza fino a levigare una superficie perfetta con carta 240. Se non vi farete prendere dalla fretta potrete ottenere un lavoro finito di ottima qualità.
La verniciatura della barra del timone
Dopo tutto questo sforzo, ve lo dico col cuore, lasciate da parte i pennelli. Non riuscirete mai a stendere una poliuretanica bi-componte che sia liscia e perfetta come gelcoat. Avrete sprecato una marea di tempo per un lavoro finale che sarà una schifezza. Una pistola per verniciatura dal Brico costa meno di 30 euro, va bene un modello base, non state verniciando una formula uno.

Appendete la vostra barra del timone in modo da poterla verniciare da tutti i lati con facilità. Procedendo a spruzzo facendo attenzione a non far colare la vernice datene abbastanza perché si stenda. Usate la vernice non troppo diluita cosi riuscirete a formare una pelle unica in un solo colpo. Se usate colori poco coprenti come il rosso o l’arancione date prima un fondo di bianco. Tra un fondo di colore e l’altro date una leggera carteggiata con della 120 perché vernice su vernice non aggrappa e col sole sfoglia.

In una mezza giornata, se avete tutti i materiali pronti potete fare il lavoro, diciamo una giornata al massimo. Lasciate la vernice asciugare e non toccatela per nessun motivo, lascerete impronte indelebili. Se si forma una goccia lasciatela asciugare poi con la pazienza di tutti i Santi in paradiso con un blocchetto e della carta 1000 poi 2000 ad acqua piano piano la levigherete via. Se fate bene e con calma non si noterà e tornerà lucida con un pò di pasta lucidante.

Commento finale
Resta intesto che stiamo parlando di un lavoro fai da te accessibile a chiunque. Questo non è un lavoro di un professionista in cantiere, lo testimoniano anche le foto. Ma una riparazione del genere può costare molto cara fatta fare ad uno specialista di vetroresina. Quindi se amate fare da voi piccoli lavori ho pensato questa sequenza di immagini potesse interessarvi.