Per parlare di cantieri e barche a vela più diffusi in italia dobbiamo prima dare un quadro generale della nautica italiana. Dopo un picco di immatricolazioni nel 2011 la nautica italiana ha subito una contrazione continua. Questo è osservabile dai dati pubblicati dal CNA sul suo report annuale sulla nautica Italiana. Il numero di imbarcazioni immatricolate (vela e motore) dal picco ha subito una contrazione di oltre il 10%.

Ricordiamo che in italia i natanti sotto i 10 metri devono essere immatricolati solo per navigazione oltre le 12 miglia. Alcune sicuramente sono immatricolate su base volontaria. Per dare un quadro completo dobbiamo dare uno sguardo anche al numero di posti barca presenti in Italia. Sono oltre 158 mila i posti barca al 2019, di cui ben 105 mila per natanti fino a 10m. Il numero totale delle barche immatricolate è circa la metà del totale dei posti barca disponibili, 74 mila unità.

Di conseguenza circa metà dei posti barca sono occupati da natanti non immatricolati. Fare una divisione globale fra unità a vela e motore è pertanto impossibile in assenza di dati ufficiali. Tuttavia possiamo guardare alla proporzione di unità a vela fra quelle immatricolate sul totale. Tre quarti delle immatricolazioni fa riferimento a barca a motore. Da questo potremmo estrapolare, in maniera approssimativa che le unità a vela siano poco meno di 40 mila. Forse il numero andrebbe ridotto un pò se consideriamo il gran numero di gommoni che rientra comunque fra i natanti non immatricolati.
Cantieri di barche a vela
Sono moltissimi, molti rappresentano però una nicchia ridottissima del mercato totale. Provare a stimare il numero di unità a vela suddiviso per costruttore nei porti italiani non è facilissimo. Questo perché i dati dei cantieri non ci indicano il paese dove si trova poi ormeggiata la barca. Ugualmente essendo molti i natanti non immatricolati tutte le nostre cifre non possono che essere stimati.

Per arrivare a produrre dei dati dovevamo per forza di cose adottare un metodo. Trattandosi di una approssimazione vi prego considerarli cum grano salis. Non avendo nessun conflitto di interesse nel produrre la nostra analisi riportiamo i dati in base alle nostre osservazioni. Per cercare di estrapolare la diffusione di unità a vela suddivise per cantiere di costruzione ci siamo dovuti dare una metodologia. Abbiamo analizzato i principali siti di vendita di imbarcazioni a vela selezionando quelle ormeggiate in Italia.
Dovevamo anche evitare di guardare eccessivamente storiche che facessero riferimento a barche molto vecchie. Per la nostra stima abbiamo considerato le unità costruite dopo il 1995, che comunque copre un arco temporale di 25 anni. Considerare le barche in vendita potrebbe portare ad errori e distorsioni. Andando però a naso e confrontando i risultati ci sembra che ne emerga una analisi abbastanza attendibile dei cantieri.
I cantieri più noti
Avendo passato in rassegna migliaia di annunci abbiamo estratto una una top 10 dei cantieri. Sono molti più di 10 ma visto il metodo adottato, i dati relativi alle barche meno diffuse non sono attendibili. I dati relativi ai cantieri principali credo invece rispecchino con buona approssimazione quello che si vede andando per banchine.
Vediamo dunque i produttori in ordine di diffusione stimata delle unità a vela:
Cantiere | % |
Jeanneau | 21,5% |
Beneteau | 19,4% |
Bavaria | 17,6% |
Dufour | 9,7% |
Cantieri del Pardo (Grand Soleil) | 5,6% |
Hanse | 5,2% |
X-Yachts | 2,0% |
Elan | 2,0% |
Comar | 1.3% |
Salona | 1.2% |
Altri | 15.5% |
Mancano alcuni nomi noti dalla top ten, noti ed apprezzati, come per esempio Hallberg-Rassy, Dehler, Archambault, Baltic, J-boats e Hunter. Il segmento ad alta performance come J-boats, Archambault o le barche di Structures come i Pogo sono poco rappresentate. I primi quattro costruttori arrivano a coprire già quasi il 70% del mercato. E’ chiaro chi domina il mercato e chi lo osserva dalla propria nicchia. I numeri potrebbero essere diversi in paesi come la Francia, ma nella nostra classifica i primi due nomi sono comunque francesi.
Jeanneau
Jeanneau ha tre linee principali di unità a vela. La prima dedicata alla performance, con la serie dei Sun Fast. La seconda dedicata alla crociera con la serie dei Sun Odissey. In ultimo una linea di barche a vela di fascia e dimensioni superiori dal nome di Jeanneau Yacht.
Sun Fast
Il Sun Fast 3300 è la più recente della linea Fast, nata dopo il successo della prima, il Sun Fast 3600. Il Sun Fast 3300 è un progetto Verdier ed è dunque sicuramente orientato al mondo delle regate e della performance. Con un look molto moderno, una prua invertita, un bompresso fisso è sicuramente accattivante.

La precendene Sun Fast 3600 è un progetto di Daniel Andrieu, a due timoni. Sicuramente influenzato in molti aspetti dai Class40, è però orientata alle regate in IRC. Se pur non molto diffusa è una barca che ha regalato molte soddisfazioni ai propri armatori nelle regate d’altura. Adatta a piccoli equipaggi ma molto ergonomica anche per le regate in doppio o solitaria, ottime performance.

Sun Odissey
L’ultima nata della linea Odissey è il Sun Odissey 410, look moderno doppia timoneria. Questa linea è orientata al mondo della crociera e le barche sono fruibili, ben pensate per la navigazione facile. Un piccolo bompresso permette di portare un comodo gennaker per venti leggeri. Questo la rende una barca che sicuramente ambisce a conquistarsi una quota di mercato in mediterraneo. L’ulteriore vantaggio è quello di una chiglia retraibile per ormeggi con poco pescaggio.

La gamma attuale dei Sun Odissey parte dal 319 arrivando fino al 490. Le più grandi hanno ponti in teak, quasi tutte hanno un bompressino. Non è così per il Sun Odissey 349 e 389 che rispecchiano linee e progetti meno recenti
Jeanneau Yachts
Superando i 50 piedi troviamo fra gli “yacht” del cantiere Jeanneau un 51 piedi moderno ed elegante. Doppia timoneria e ponte in teak pone gli occhi al centro delle sue attenzioni. Interni curati e confortevoli la rendono una barca piacevole da guardare.

Nella stessa linea dopo il 54 piedi, l’ammiraglia è di ben 64 piedi. Una barca con un ponte pulito e tutto da vivere, pochissime manovre e tanto spazio. Una barca importante, l’unica a non riportare un prezzo di listino.
Beneteau
L’offerta Beneteau si articola su 3 linee con logica simile a Jeanneau. A queste si aggiunge il moderno Figaro3 che va a sostituire lo storico Figaro2. Questo modello è dedicate alle regate monotipo come la Solitaire du Figaro rappresentano una nicchia a parte.
First
La linea Beneteau First è quella maggiormente orientata alla performance, senza essere una barca puramente da regata. I First sono stati per decenni le barche di moltissime scuole di vela. Tuttavia per questa linea il Beneteau attualmente propone natanti piccoli. Dalla deriva First 14 ai cabinati di 18, 24 e 27 piedi, tutti orientati alla performance. Nella stessa linea il First Yacht 53, che rappresenta l’ammiraglia orientata alla performance

Oceanis
La linea Oceanis parte dai 30.1 piedi fino ad arrivare ai 50.1. La logica ed approccio di questa linea è del tutto paragonabile alla linea Odissey di Jeanneau.

Oceanis Yachts
Anche il cantiere Beneteau propone delle ammiraglie che rivaleggiano con Jeanneau proponendo un 54 e un 62 piedi.

Bavaria
Il cantiere Bavaria propone anch’esso un range diviso in tre linee che ricalcano la stessa logica dei due costruttori precedenti. Non è un caso che i tre si spartiscano 60% del mercato, grazie ad linee chiare per ogni esigenza. Bavaria certo non vanta un pedigree di alcun tipo nel mondo delle regate. Non a caso propone, oltre alle tre linee principali, un Bavaria Easy di 9,7 metri. Barca orientata al mercato entry level.
C-Line
Questa rappresenta la linea orientata ad una maggiore performance, relativamente parlando, di questo cantiere. Sono comunque barche più grandi rispetto a quelle dei cugini francesi e troviamo dal C42 al C57. Tutti i modelli ricalcano lo stile attuale del bompressino fisso.

Cruiser
La linea cruiser è chiaramente quella orientata ai croceristi, barche facili e fruibili. Il range va dal Cruiser 34 al 51 dunque con una gamma paragonabile ai concorrenti di mercato.

Vision
La linea Vision ha solo due modelli di 42 e 46 piedi rispettivamente. Non coprono la gamma di Yachts di grande dimensione dei costruttori cugini francesi. Questa linea, più curata e gradevole alza un po’ il livello di qualità del cantiere. Mancano dunque le ammiraglie, con il taglio più grande che rimane fra i cruiser.

Dufour
Il cantiere Dufour sceglie un approccio diverso rispetto ai precedenti. Con una sola linea dai 31 ai 61 piedi si specializza nella crociera di gamma medio alta. Anche il modello più piccolo presenta già un ponte in teak e i dettagli sono più curati. Tralasciando dunque la bassa gamma propone modelli curati e versatili. Tralascia dunque la sezione regata e non mira neanche a barche ibride, ma mantiene una sua linea e un suo stile su tutta la gamma.

Cantieri del Pardo: Grand Soleil
I Grand Soleil sono imbarcazioni apprezzate da sempre e da tutti. Per le linee e per la qualità che le rende barche molto ricercate. Il cantiere propone tre linee con una logica leggermente diversa dai francesi.
Performance
Fra queste troviamo dal GS38 al GS58, orientati alla crociera veloce ed anche alla regata. Tutte con bompresso fisso ad eccezione del GS39 rispecchiano la linea performante degli altri costruttori. Questo senza però togliere all’eleganza di ponte in teak, dunque senza modelli “tirati” come i Sun Fast.

Long Cruise Line
Dedicata ai croceristi di lungo raggio ha tre modelli, il GS 42LC, GS 46LC e GS 52LC. Compaiono rande avvolgibili e fiocchi auto-viranti dando chiara indicazione del taglio meno competitivo. Tutto il range Grand Soleil è di livello più alto su tutte le gamme. Non a caso anche in queste versioni “crociera” troviamo i bompressi fissi delle versioni più curate degli altri cantieri.

GS Custom 80
L’ammiraglia di questo cantiere oltre ad essere stupenda è una sola, ma altamente personalizzabile. 80 piedi la portano ad essere una barca molto importante, rivolta ad un mercato non coperto dai costruttori precedenti. Una barca enorme, bellissima, da ammirare e scoprire in tutti i suoi dettagli.

Hanse
Anche il cantiere Hanse sceglie una strategia di mercato simile alla Dufour, modelli curati su una linea sola. Dall’Hanse 315 all’Hanse 675 con 9 modelli in tutto. Senza bompressi come nelle linee performance degli altri costruttori sono barche da crociera, curate, ma senza pretese. Non vi sono modelli che escano da questi confini, scegliendo come per Dufour una solida via di mezzo.

C’è da precisare che questo cantiere, a seguito di acquisizioni ha anche i brand Dehler e Moody. Non li abbiamo considerati singolarmente ma a livello societario sono di proprietà della Hanse.
X-Yacts
Barche apprezzate da sempre anche per la grande altura fanno del cantiere X-Yachts un cantiere leggermente diverso dagli altri. Se Hanse e Dufour si rivolgono ad un mercato crociera senza grandi ambizioni di perfezione, X-Yachts lo fa. La gamma è unica ma anche la qualità di costruzione è eccellente. Senza compromessi, sono delle grandi barche, anche i prezzi purtroppo. Sarebbe infatti bello vederne di più in mare, (hanno vinto anche tante regate).

Elan
Elan è un altro cantiere che segue la scelta delle tre linee. La prima è la E-Line che rappresenta l’anima più performante del cantiere, nei modelli E3, E4, E5. La linea Impression è rivolta al mercato croceristico. La linea GT ha tre ammiraglie di cui una nuova.

Comar
Sarebbe stato un peccato non arrivare a citare questo cantiere italiano. Tutti abbiamo navigato almeno una volta nella vita su un Comet. Anche questo cantiere sceglie tre linee. La linea Smart, con natanti piccoli dai 21 ai 31 piedi. La linea Sport, unità performanti e curate tra i 35 e 50 piedi. La linea Raised Saloon tra i 52 e i 100 piedi, una dimensione non indifferente per un mono-scafo!

Salona
Il cantiere Salona ha ambizioni certamente diverse rispetto a Comar. Con 5 modelli dai 33 ai 44 piedi costruisce esclusivamente performance cruisers. Si tratta però di una linea di barche da crociera che si ritaglia una fetta di mercato ad un livello inferiore di finitura rispetto a Dufour ed Hanse.
