Giancarlo Pedote in rotta per il Vendée Globe 2020

“La cosa che amo di più è fare navigazione in solitaria, è la cosa più vicina alla mia natura. Aver studiato filosofia mi ha messo su un piano di introspezione. Dunque, barca e solitudine equivalgono ad introspezione, e so che è il mio cammino.” – Giancarlo Pedote si racconta.

Giancarlo Pedote

“Sono nato a Firenze, dunque in una città non troppo vicina al mare. Un a città dove è certamente più importante l’arte, con dei bellissimi musei, la sua università. Tanto altro ancora ma che ha poco a che fare col mare” esordisce il navigatore italiano.

“Sono del 1975 ed ho 44 anni, abito a Larmor Plage vicino a Lorient in Bretagna. Dopo un lungo cammino iniziato a Firenze sono arrivato fin qui per portare a compimento il mio sogno di vare regate d’altura ad alto livello. Dunque oggi abito qui, con mia moglie e miei figli, in un luogo certamente molto piacevole del pianeta. Qui mi dedico al mio lavoro, che è la passione: fare regate d’altura”.

Velisti Italiani - Giancarlo Pedote
Giancarlo Pedote

Giancarlo Pedote: il primo amore con la vela

“Ho iniziato ad andare in vela a 12 anni nel Golfo di Follonica, sul windsurf. Eravamo un gruppo di ragazzi con delle tavole certamente non di ultimo grido, con derive in legno e vele triangolari. E’ lì che è nato il mio amore per le planate, per la velocità per l’adrenalina e quel senso di libertà che mi è piaciuto tantissimo. Dopo il liceo ho fatto una stagione come istruttore di windsurf”.

“Ricordo un giorno in cui mi ero appisolato ed arriva uno degli istruttori della sezione derive. La sera prima aveva fatto un tuffo in una piscina alle terme dal fondale troppo basso e battuto la testa. Aveva dei dolori forti ed è andato a farsi vedere in ospedale e mi ha chiesto di sostituirlo”.

Giancarlo Pedote: Dal windsurf alle derive

“Gli ho detto che era impossibile, non ero mai salito su una barca o una deriva. Mi diceva “Dai non è difficile, trascini la barca e quando hai fondo metti giù la deriva e salite a bordo”. Avevamo per allievi dei bambini, di 10 anni, innocenti, che ci pensavano grandi esperti, mentre io ero alla prima uscita. Tiravano 25 nodi di vento e io ho preso quella deriva come fosse un windsurf. Siamo partiti su una lunga planata al traverso ed a un certo punto, pensando alle manovre di windsurf ho pensato, qui dobbiamo strambare” ricorda il navigatore italiano.

“Ho detto ai ragazzini di abbassare le teste ma che ne sapevo di una strambata in deriva. Non ho portato randa in centro e appena strambato abbiamo scuffiato e siamo finiti tutti in acqua. Non sapevo neanche come si raddrizzava una deriva, ma non avevo scelta, in un modo o nell’altro ci sono riuscito. Ma non dimenticherò mai l’emozione e quel po’ di paura di quel giorno.

“I bambini per fortuna gasatissimi pensavano avessi fatto tutto apposta, che fosse parte del corso. Da quel giorno tutti i bambini chiedevano di uscire con me e poco tempo sono passato definitivamente alle derive.”

Gli studi in filosofia di Giancarlo Pedote

“Dopo quella stagione ho iniziato gli studi in filosofia che sono durati 5 anni. Sarei dovuto diventare professore di filosofia. Ogni stagione però, d’estate, tornavo a Follonica al mio appuntamento col mare, come istruttore su derive. Ogni anno facevo anche un viaggio in solitaria, con solo uno zaino sulle spalle. Lo stare da soli è una cosa molto ricorrente nella mia vita. Ho viaggiato così in tantissimi paesi del mondo dalle Americhe all’Asia.”

Velisti Italiani - Giancarlo Pedote - Figaro
Giancarlo Pedote

“Sempre all’università inizio a fare lo skipper su barche da crociera, dopo aver preso la patente nautica. Era stato mio cugino a farmi scoprire il windsurf, ed ora che era diventato skipper fu di nuovo lui a farmi scoprire un nuovo mare. Mi portava con se a vare delle consegne di barche. Mi chiamava e diceva “dobbiamo andare in Grecia” e senza pensarci si partiva. Da Punta Ala fino in Grecia, le mie prime navigazioni lunghe.”

Giancarlo Pedote ed il bivio

“Alla fine dell’università mi sono trovato davanti ad un bivio. Diventare professore di filosofia, o comunque fare qualcosa legato ai miei studi, dall’altra parte la vela. Ho cominciato a fare delle piccole regate il weekend, mi imbarcavo dove capitava che mancasse equipaggio. Un po’ lavoravo ed un po’ iniziavo a conoscere il mondo delle regate.”

“Mi sono preso due anni per decidere, decidere se ripiegare su una carriera legata ai miei studi o lavorare nella nautica. In quel periodo c’era un sacco di lavoro e continuavo a lavorare come skipper di barche da crociera. Inizio ad essere chiamato come membro di equipaggi professionisti alla Sardinia Cup, la Swan Cup, la Roma per 2 e per tutti. Pur facendo le prime regate però sentivo il richiamo della navigazione in solitaria che è più prossima alla mia natura, alla mia filosofia.”

Velisti Italiani - Giancarlo Pedote Sea You
Giancarlo Pedote Sea You

“Il problema era che non sono un figlio di papà e per fare della vela d’altura in solitaria serve uno sponsor. Cercai un’idea per veicolare il mio sogno e mi resi conto che in quegli anni non esisteva un libro di vela in italiano tecnico. Volevo scriverne uno e trovare un editore conosciuto e riconosciuto, per farmi conoscere.”

Il Manuale del velista di Giancarlo Pedote

“Passarono tre anni ma finalmente avevo il libro in mano, edizioni Mursia. Nella dedica del libro scrissi “Dedicato alla prima barca che mi regalerà l’oceano. Cerco sponsor”. Mi feci riconoscere fra i dirigenti d’impresa dello Yacht Club di Punta ala. Con quel libro in mano avevo dimostrato la mia serietà, ed è lì che conobbi l’amministratore delegato di Prysmian.”

Velisti italiani - Il manuale del velista
Il manuale del velista

“Mi diede fiducia e trovammo un accordo perché iniziassi a fare regate su Mini 650 in Italia. Il budget era minimo, noleggiai un Mini, riuscii a fare una bella stagione vincendo anche qualche regata, era il 2007. Dopo questa prima “prova” gli propongo di preparare un progetto per fare la Mini Transat del 2009. Mi disse che se volevo il suo appoggio dovevo comprare una barca, perché dovevo essere parte del progetto anche con le mie risorse. Lui mi avrebbe dato i fondi per il resto.”

Il primo Mini 650 di Giancarlo Pedote

“Avevo 33 anni e qualche risparmio, facendo qualche sforzo aggiuntivo riuscii a comprare una barca. Prese il nome di Prysmian ITA 626 e con questa sarei partito per la Mini Transat 2009. Nello stesso anno conosco Stefania, mia futura moglie, proprio quando inizio a fare tutte le regate di qualifica per la regata. All’epoca si correva fra La Rochelle e Salvador de Baia in Brasile. Arrivai quarto che era il miglior risultato di sempre di un italiano alla mini.”

Giancarlo Pedote - Prysmian ITA626
Giancarlo Pedote – Prysmian ITA626

“Lo sponsor è soddisfatto e decide di continuare questa avventura. Riesco a vendere bene la mia barca e proseguo in altre classi di vela d’altura con due stagioni sui Figaro.

Velisti Italiani - Giancarlo Pedote - Regate su Figaro
Giancarlo Pedote – Regate su Figaro

A seguire una seconda stagione su proto Mini 650 con cui vinco davvero tante regate. Con Prysmian ITA 747 arriverò poi secondo alla Mini Transat 2013, vinco la Les Sables Les Azores, nel 2014 vinco quasi tutte le regate in calendario. Davvero due stagioni fantastiche dal punto di vista dei risultati.”

Velisti italiani - Giancarlo Pedote - Mini Transat 2013
Mini Transat 2013
Velisti Italiani - Giancarlo Pedote - Mini 650 Proto
Giancarlo Pedote – Mini 650 Proto
Velisti Italiani - Giancarlo Pedote - Mini 650 Proto in navigazione
Giancarlo Pedote – Mini 650 Proto in navigazione

Giancarlo Pedote Dai mini alle Classi superiori

“Nel 2014 faccio la Route du Rhum su Class40, la prima notte un problema con la hook della trinchetta mi obbliga ad uno stop a Roscoff. Riparo e riparto e riesco comunque a finire in decima posizione, che visto l’episodio non era per niente male.”

Velisti italiani - Giancarlo Pedote - Route du Rhum 2014
Giancarlo Pedote – Route du Rhum 2014

“Nel 2015 una stagione su Multi 50 con Erwan Le Roux con cui vinco la Transat Jacques Vabre. E’ in quel periodo che inizia nella mia testa a maturare il sogno di fare una Vendée Globe. Cerchiamo varie soluzioni con lo sponsor fino al a quando riusciamo a recuperare una barca con i foil di ultima generazione che ora porta i colori di Prysmian Group. C’è un altro partner sul progetto, un’associazione che si chiama Electriciens sans frontières. La loro missione è portare corrente e linee telefoniche in paesi completamente privi di infrastrutture.”

Velisti Italiani - Giancarlo Pedote e Erwan Le Roux
Giancarlo Pedote e Erwan Le Roux

“E’ così che arriviamo al 2019, quando finalmente salgo a bordo del Imoca 60 con foil con title sponsor Prysmian Group con in più il messaggio positivo del lavoro di questa bellissima associazione benefica” racconta ancora il navigatore italiano.

Velisti italiani - Giancarlo Pedote - Multi 50
Giancarlo Pedote – Multi 50

Intervista a Giancarlo Pedote

A novembre parteciperai alla Vendée Globe: cos’è e cosa rappresenta per Giancarlo Pedote?

“È una regata senza né scalo né assistenza, che parte l’8 Novembre da Les Sables-d’Olonne, in Vandea. Consiste nel fare il giro del mondo e ritornare al punto di partenza. Per me rappresenta il coronamento di un progetto che dura dal 2007. Quando iniziai a gareggiare in Classe Militanza, per poi arrivare, tappa dopo tappa, alla Vendée Globe. Per me è una grande opportunità, che immagino in un certo modo ma poi di sicuro sarà tutt’altro, come sempre, del resto.”

Velisti Italiani - Giancarlo Pedote - Mini 650 Proto ITA747
Giancarlo Pedote – Mini 650 Proto ITA747

“Sarà una grande occasione per confrontare il metodo acquisito fino ad oggi, per vedere i punti forti e i punti migliorabili. E anche per valutare la mia equipe e tutte le persone implicate in un progetto del genere, che sono tantissime. E comunque, per uno skipper che desidera progredire nel mondo delle regate in solitaria, è un’enorme opportunità. Per tale motivo non sarò mai grato abbastanza ai miei sponsor” afferma il navigatore italiano.

Velisti italiani - Giancarlo Pedote - Moth
Giancarlo Pedote – Moth

Quanto dura la fase di preparazione per un progetto come la Vendée Globe?

“Nel mio caso, è iniziata nel marzo 2019, quando abbiamo preso possesso della barca. Ma in realtà, anche nei momenti di vacanza, una parte della mente è sempre focalizzata sull’obiettivo. Perché la Vendée Globe è comunque un isolamento dal mondo per un periodo di almeno tre mesi. I dettagli da prendere in considerazione sono molteplici, a cominciare dalla preparazione della barca. Se non è ben preparata, il giro del mondo non può essere terminato” afferma il navigatore italiano.

Velisti Italiani - Giancarlo Pedote - Prysmian Group
Giancarlo Pedote – Prysmian Group

“E infatti il numero degli abbandoni è quasi pari alla metà del numero dei partecipanti. Gli errori di preparazione non sono l’unica ragione degli abbandoni- A volte ci sono inconvenienti, come collisioni con oggetti galleggianti non sempre prevedibili o identificabili.”

“Poi c’è la preparazione dello skipper, che deve essere in un’ottima forma fisica e mentale. Essere preparati mentalmente farà la differenza, perché troveremo tante situazioni difficili, e solo una buona preparazione, una buona capacità di analisi e il saper individuare le priorità saranno le chiavi del successo. Per prepararsi bene si devono gestire, insieme, tutti questi aspetti” aggiunge il navigatore italiano.

Giancarlo, sei tu il responsabile del progetto Vendée Globe?

“Sì, sono io, e chiaramente spetta a me di scegliere le persone adatte. Così come sono io che ho l’ultima parola su chi resta e chi se ne va. Comunque, in un lavoro di equipe come questo, prima di arrivare a trovare le buone persone ce ne vuole. E per quanto riguarda oggi, mio malgrado, sto facendo più project management che vela. D’altra parte, costruire un progetto di questo tipo significa riuscire ad avere i mezzi per fare le cose bene” racconta il navigatore italiano.

Velisti Italiani - Giancarlo Pedote - Prysmian Group in navigazione
Giancarlo Pedote – Prysmian Group in navigazione

“E significa trovare le persone giuste e far sì che il know-how resti all’interno della struttura. Questo credo che sia un po’ la chiave di successo di tutte le imprese. Non dico nulla di nuovo, però non è una cosa che si realizza schioccando le dita; al contrario, è un percorso spesso di anni. L’obiettivo, chiaramente, è quello di riuscire a trovare persone in grado di tenere testa a eventi complessi. In modo tale da consentirmi di fare, pian piano, dei passi indietro rispetto al management del progetto. E dedicarmi, sempre di più, a essere il pilota dell’IMOCA Prysmian Group, il mio team.”

Meteo, strategia, perseveranza, preparazione, conduzione della barca: qual’è il punto di forza di Pedote?

“Credo che sia la metodicità nella gestione del progetto a 360°. Non ho delle conoscenze specializzate in alcun campo ma una buona conoscenza di fondo di un po’ tutti i campi. Sono sempre riuscito a trovare delle persone giuste per poter avere sempre risposte soddisfacenti alle mie esigenze. Comunque, fino a oggi, meteo e strategia sono gli aspetti in cui ho avuto un certo successo. Non credo di essere ancora arrivato a niente, e perciò studio il più possibile per rimanere aggiornato.”

Velisti italiani - Giancarlo Pedote - Bermuda 1000 race
Giancarlo Pedote – Bermuda 1000 race

“In termini informatici, in termini di acquisizione di dati meteo e soprattutto di interpretazione. Credo anche di avere una buona conoscenza tecnica della barca. Ciò mi permette, in caso di incidente, di metterci le mani per ripararla e ripartire, come ho già sperimentato. E genera fiducia di cui si ha bisogno, quando si intraprende una regata così difficile come la Vendée Globe” afferma il navigatore italiano.

Ma si è davvero pronti a una competizione così estrema come la Vendée Globe?

“Per certi aspetti non si è mai pronti, non si è mai preparati, e abbiamo sempre per mano la paura. Fondamentalmente ci lanciamo nell’ignoto, ma il fatto di essersela cavata in situazioni difficili mette nell’altra mano, a fianco della paura, la confidenza in se stessi. Si crea così un buon equilibrio, poiché secondo me un pizzico di paura comunque ci vuole, quando si parte.

Velisti Italiani - Giancarlo Pedote - la stupenda Prysmian Group
Giancarlo Pedote – la stupenda Prysmian Group

Perché la paura ti fa stare all’erta, ti impedisce di sottovalutare tanti aspetti importanti. L’eccesso di sicurezza, viceversa, può far prendere certi aspetti alla leggera e condurre all’errore. Ma senza dimenticare che comunque faccio regate in solitaria da più di dieci anni. E qualcosa, di vela, diciamo che ne capisco!”

Velisti Italiani - Giancarlo Pedote in cantiere
Giancarlo Pedote in cantiere

Ti devi sempre occupare della velocità della barca, spinta da una forza maggiore. Non puoi fermarti un momento, sei costantemente occupato. Devi regolare la barca, poi fare controlli periodici per verificare che tutte le parti della barca siano a posto. Dopo devi fare la meteo, passando un sacco di tempo al carteggio. Devi anche mangiare e sei sempre occupato, ma in qualche momento di calma hai il tempo di riflettere. Puoi pensare a quello che vuoi, la nostra mente può spaziare ovunque.” Ed allora sogniamo anche noi con il navigatore italiano Giancarlo Pedote.

Velisti italiani - Giancarlo Pedote - Iscritto alla Vendée Globe 2020
Giancarlo Pedote – Iscritto alla Vendée Globe 2020

Risorse

Il sito di Giancarlo Pedote.

Velisti Italiani - Giancarlo Pedote - Prysmian Group - Transat Jacques Vabre
Giancarlo Pedote – Prysmian Group – Transat Jacques Vabre

Video

Test 90° dell’IMOCA Prysmian Group di Giancarlo Pedote