Le manovre in solitaria sono spesso molto tenute, soprattutto quando è coinvolto anche uno spinnaker. Innanzitutto va detto che è essenziale avere un buon pilota automatico. I video che analizzeremo sono tratti da corsi tenuti personalmente su Mini 650. Tutte le persone in video sono allievi, dunque siate troppo severi. Le manovre in solitaria che insegnavo seguivano linee guida della prudenza.
Molti velisti esperti potrebbero avere da ridire su questo o su questo o su quello. Quello che però è importante è partire da un metodo, poi questo può essere adatto alle proprie capacità. Alcuni dettagli dipendono inoltre dall’intensità del vento. In vento leggero molti passaggi possono essere saltati e le manovre in solitaria diventano più rapide. Altre, con vento più forte diventano più delicate, e bisognerebbe scendere ulteriormente nel dettaglio.

Va inoltre detto che su un Mini 650, in regata, bisogna occuparsi anche del matossage o stacking. I due termini, il primo in francese e il secondo in inglese si riferiscono allo spostamento dei pesi sotto coperta, ammesso in questa classe. Per non parlare di ballast e chiglia basculante sui proto! Nei video vedrete che le volanti vengono gestite, in via prudenziale, come fossero strutturali. Ovvero la barca non rimane mai senza almeno una volante tesata, tuttavia su un Mini di serie, con vento leggero, non è strettamente necessario. Per questo parlo di metodo che poi esperienza e condizioni consentono di adattare alle proprie esigenze.
Manovre in solitaria – Corsi su Mini 650
In questo articolo prenderemo in considerazione le seguenti manovre in solitaria: la virata, la strambata, l’issata spinnaker asimmetrico, l’ammainata.

Manovre in solitaria – La virata
La virata è la più facile delle manovre che prendiamo in considerazione. Va comunque fatta con cura e diventa molto più complicata con volanti strutturali. Può essere anche molto difficile da portare a termine con molta onda. Cosa che per un Mini 650 capita spesso e volentieri, barca piccola, onda grande.
- Prepariamo nuova scotta fiocco sul winch – non presente nel video
- Mettiamo in chiaro la scotta fiocco in uso – non presente nel video
- Portiamo trasto randa in centro – non presente nel video
- Portiamo randa in centro – cazzando scotta – non presente nel video
- Cazziamo la volante sotto vento – con regolazione di fino estesa
- Liberiamo la volante sopra vento – prima la regolazione di fino (l’allievo si dimentica) poi lo stopper
- Premiamo il comando auto-virata sul pilota automatico
- Lasciamo la scotta fiocco in uso
- Recuperiamo la nuova scotta fiocco
- Mettiamo a punto il fiocco
- Cazziamo ulteriormente la volante con la regolazione di fino (non presente nel video)
Manovre in solitaria – La strambata
La strambata con spinnaker asimmetrico richiede qualche passaggio in più. Questo specie su Mini 650 dove il bompresso è orientabile.
- Portiamo bompresso al centro – nel primo video si vede liberare il braccio dal winch dopo averlo fatto
- Mettiamo nuova scotta spi sul winch – presente nel primo video
- Mettiamo in chiaro la scotta spinnaker che dovremo lascare – presente nel primo video
- Nota: la scotta spinnaker impegna il winch, la scotta fiocco è strozzata nel passa scotte
- Portiamo trasto randa in centro – presente nel primo video – il cam-cleat sottovento deve essere libero
- Portiamo randa in centro – cazzando scotta – presente nel primo video
- Cazziamo la volante sotto vento – con regolazione di fino estesa
- Liberiamo la volante sopra vento – prima la regolazione di fino poi lo stopper
- Mettiamo in chiaro la scotta randa
- Liberiamo la scotta spinnaker in uso – prima di strambare – nel secondo video
- Recuperiamo la scotta spinnaker nuova portando la bugna sopra vento – nel secondo video
- Diamo il comando della strambata sul pilota automatico – nel secondo video
- Apriamo scotta randa durante la strambata (l’allievo si dimentica)
- Laschiamo scotta spinnaker appena prende vento
- Liberiamo la scotta fiocco dal passa scotte ora sopravento
- Recuperiamo scotta fiocco sul nuovo bordo e la fissiamo
- Portiamo il bompresso leggermente sopravento – non presente nel video
Strambata in solitaria: primo video Step da 1 a 9
Strambata in solitaria: secondo video Step da 7 a 17
Manovre in solitaria – Issata ed ammainata
Innanzitutto alcune precisazioni, sui Mini 650 si cerca di fare tutto da pozzetto. Questo perché è il luogo più sicuro e da dove è meno probabile cadere in mare. Sulle barche più grandi la sacca nello spinnaker si arma davanti alle sartie. Sui Mini 650 la sacca invece si prepara a lato del pozzetto, dietro alle sartie.
Questo vale anche per l’ammainata che in Mini 650 si fa da pozzetto. Su un Class40 per esempio invece si usa la calza per chiudere lo spinnaker asimmetrico. Una volta chiuso lo si butta sottocoperta dal’osteriggio in coperta a prua dell’albero.

Manovre in solitaria – L’issata
Il circuito delle scotte va ovviamente armato prima della manovra che vedremo in video. Il mio consiglio e di legare la sacca alle draglie con la mura verso prua. A questo punto armare la mura assicurandoci che sia libera ed esterna a tutto, dalla punta del bompresso alla vela. A questo punto le due scotte legate fra loro devo trovarsi internamente rispetto alla sacca per armare per strambata interna. Slegando le scotte fra loro le leghiamo entrambe alla bugna scotta senza che interferiscano con la mura.
La manovra in sé è relativamente semplice se abbiamo preparato tutte le cime correttamente.
- Portiamo il pilota a timonare a 155 gradi al vento reale
- Issiamo rapidamente spinnaker asimmetrico
- Recuperiamo rapidamente la mura (liberandola dalle draglie se si incastra)
- Regoliamo la scotta spinnaker mettendo la vela punto per l’andatura
Manovre in solitaria – L’ammainata
La manovra di ammainata sul Mini 650 si fa nuovamente da pozzetto. Questo non solo perché è il luogo più sicuro ma anche perché sfruttiamo la randa per coprire lo spinnaker asimmetrico.
- Portiamo il pilota a timonare a 155 gradi al vento reale
- Mettiamo in chiaro la mura che deve essere libera di scorrere
- Da pozzetto, sotto il boma, prendiamo in mano la scotta spinnaker tra bozzello di poppa e vela
- Apriamo la mura ed immediatamente recuperiamo lungo la scotta spi fino a raccogliere la base dello spinnaker
- Recuperiamo la base dello spinnaker fino a farne un serpente coperto dalla randa
- Apriamo lo stopper della drizza spinnaker
- Ammainiamo la vela buttandola sottocoperta
Le volanti strutturali
Nelle manovre analizzate fin’ora abbiamo visto che le volanti venivano trattate come strutturali. Ovvero la barca non veniva mai lasciata senza almeno una volante puntata. A dire il vero la volante veniva appunto solo puntata a mano. Solo a fine manovra (cosa che non si vedeva nei video) si cazza ulteriormente con la regolazione di fino.
Sulla barche con volanti strutturali dobbiamo invece cazzare la nuova volante a ferro prima di poter manovrare. Questo comporta non pochi problemi con vento sostenuto. Infatti la randa viene portata al centro dalla volante stessa. Questo richiede tantissima attenzione alle andature portanti e può facilmente causare una straorza. Questo può capitare anche di bolina, e se aggiungiamo ballast o una chiglia basculante tutto si complica. La barca con tutti i pesi portati sottovento, inclusi ballast, e randa costretta al centro dalla volante, straorzerà.

Questo significa che con vento forte la manovra che vedremo è spesso impossibile. Saremo costretti a puntare la volante senza però costringere la vela al centro con la volante. Poi, durante la virata o la strambata, avremo il compito non banale di cazzare la volante appena la vela perde di pressione. Dovremo anche affrettarci a lascare la vecchia volante per evitare la straorza sulle nuove mura.
Cos’è il matossage/stacking
Parlando di manovre in solitaria dobbiamo parlare anche di questo argomento. Il matossage in francese, o stacking in inglese, è la pratica di spostare i pesi sottocoperta. Non è ammesso in tutte le classi e in tutte le regate, per esempio è vietato in classi IRC/ORC. Sulle classi oceaniche come Mini 650, Class40 e Imoca 60 fanno invece parte della vita di tutti i giorni. Non solo è ammesso ma le barche, sulle lunghe regate, cariche di materiali, risentono tantissimo dei pesi.
Durante le manovre in solitaria, il posizionamento dei pesi e il momento in cui vengono trasferiti cambia a seconda delle condizioni di navigazione. Vediamo perlomeno dove dovrebbero essere i pesi in navigazione.

Il matossage di bolina con vento molto leggero
Con vento leggero non necessitiamo di ulteriore forza raddrizzante quindi i pesi non vanno portati sopravento. Con vento molto leggero anzi la nostra preoccupazione è di evitare che il “culo” della barca sia troppo affossato e ci rallenti. La cosa migliore è dunque quella di spostare i pesi tutti a prua. Questo favorirà una poppa più leggera, il timoniere effettua le sue manovre in solitaria, dovrà sedersi sotto o sopra vento al variare della sua intensità. L’obbiettivo è di tenere la barca appruata e leggermente sbandata, mai piatta.
Il matossage di bolina con vento in aumento
Man mano che l’intensità del vento aumenta, innanzitutto il timoniere sarà stabilmente seduto sopra vento. A questo punto, i pesi a prua non servono più ed anzi è ora inizialmente di riportarli a centro barca. Possono essere accumulati nei pressi della base d’albero.
Se il vento aumenta i pesi andranno progressivamente portati sopravento. Appositi teli anti-rollio li trattengono e possiamo spostare tutto quanto c’è a bordo. I regolamenti delle varie classi specificano cosa non possa essere usato per il matossage. Fra questi per esempio l’ancora e la catena su Class40, che invece può essere spostata su un Mini 650. Non possono essere spostate le batterie in nessuna classe. Importante conoscere e leggere i regolamenti. Tutte le vele possono invece essere spostate.
Su un Class40 per navigazione in doppio per 30+ giorni avevamo oltre 300kg da spostare. Alla Global Ocean Race eravamo in doppio e ci passavamo le sacche l’un l’altro per accelerare la manovra. Durante la Route du Rhum invece il matossage faceva parte della routine delle manovre in solitaria. Alla lunga diventa un’operazione stancante e logorante, ma la pressione di far bene vi dà la forza.

Il matossage al traverso
Al traverso il nostro obiettivo è avere il massimo momento raddrizzante. Dunque come per la bolina con vento sostenuto tutti i pesi devono essere sopravento. Dobbiamo favorire il centro barca mettendo più esterni ed alti i pesi maggiori. Personalmente non ho mai portato le vele in coperta, troppe le storie di vele perse in navigazione. Tuttavia molti approfittano del fatto che le vele in coperta, bagnate, pesano anche di più.
Il matossage col vento in poppa
A seconda di quanto siamo orzati o poggiati i pesi vanno spostati. Se siamo un pò orzati abbiamo ancora bisogna di momento raddrizzante. Dunque siamo in condizioni simili al traverso, ma se poggiamo dobbiamo iniziare a migrare i pesi verso poppa. In poppa molto lasca non ci serve alcun momento raddrizzante. Se abbiamo progressivamente portato tutti i pesi a poppa sopravento, alcuni possino andare anche sottovento molto poggiati.
I ballast nelle manovre in solitaria
Sui Mini 650 proto, Class40 e Imoca 60 troviamo anche i ballast. I ballast non sono che serbatoi che si riempiono di acqua di mare all’occorrenza. La barca viene costruita il più leggera possibile ma ci sono circostanze in cui questa carenza di peso non è un vantaggio. Di bolina la barca non va mai in planata, e la velocità massima è data dalla velocità massima in modalità dislocante. In questo caso, caricando i ballast sopravento daremo maggiore inerzia alla barca. La forza raddrizzante che darà maggiore potenza alla barca. L’inerzia data dal peso aggiuntivo darà forza di sfondare meglio l’onda di prua.

Durante le manovre in solitaria, il ballast deve essere passato sottovento prima di manovrare. Questo perché questo ci consente di trasferirlo tutto per gravità aprendo semplicemente una valvola. Tuttavia, con mare formato e vento forte, può diventare impossibile virare con tutti i pesi sottovento. Per questo dovremo decidere se far passare i ballast ma lasciare il matossage a dopo la manovra. In alternativa si può scaricare il ballast mentre si sposta fa matossage. Questo però richiede di ricaricare i ballast a fine manovra. Facile su barche grandi dove il meccanismo è elettrico, molto meno comodo a mano sui mini!
La chiglia basculante
La chiglia basculante è da trattarsi un po’ come i ballast durante le manovre i solitaria. Mentre per i ballast dobbiamo decidere se passarlo tutto sottovento o scaricarlo per la chiglia abbiamo due opzioni. Infatti la chiglia basculante è regolabile lungo tutta la sua escursione. Portare la chiglia sottovento prima della manovra ci evita di doverla riportare sopravento a fine manovra. Di nuovo questo è una considerazione sui Mini dove il lavoro è manuale. Sui Class40 la chiglia è fissa, sugli Imoca 60 è idraulica salvo rare eccezioni.
Dunque se portare la chiglia sottovento di potrebbe impedire di completare una virata con onda, la porteremo al centro. Solo dopo aver virato la porteremo tutta sopra vento. Pensate a questo di aggiungere ancora i foil! La lista di una manovra su un Imoca 60 consta di tantissimi punti. I pesi da spostare sottocoperta sono enormi e ci vuole fisico.